di Scarponcini Fornaro Davide
Il periodo che stiamo vivendo ci porta ad ascoltare, quotidianamente, tristi notizie: nuclei familiari divisi, figli che non possono visitare i loro cari ricoverati perché in isolamento o per via delle limitazioni degli accessi negli gli ospedali per contingentare il diffondersi della pandemia.
In tutte queste storie però non viene mai citata quella parte di popolazione che vive queste difficoltà in una situazione di per sè già molto delicata: le neo-mamme.
La nascita del proprio figlio è quell’evento che ogni donna sogna, immagina ed organizza nei minimi particolari, perché è un momento atteso, desiderato e gioioso.
Ma non sempre la nascita del proprio bimbo avviene come immaginato; ci sono bimbi temerari, impavidi, che decidono di venire al mondo ben prima della data presunta del parto, i nostri bimbi prematuri, non a caso definiti “guerrieri”; ed è a loro che il 17 novembre viene dedicata la GIORNATA MONDIALE DELLA PREMATURITA’.
A tutti quei guerrieri che sono stati impazienti di venire al mondo, spesso senza neanche avere le forze per respirare in autonomia e per vedere un mondo, che oggi, lotta contro un nemico comune per poter assicurare proprio a loro un futuro più roseo di quello che stiamo vivendo.
Attorno al prematuro si instaura un mondo, un ecosistema formato da professionisti che cercano di curare la prematurità in tutte le sue sfaccettature, soprattutto quelle familiari.
Non dimentichiamo tutti quei genitori o neo-genitori, che positivi alla Sars-Cov2, sono impossibilitati a stare assieme ai loro piccoli guerrieri. Un’ assenza pesante. Nelle Terapie Intensive Neonatali, ogni giorno che passa è un traguardo importante raggiunto, ogni grammo di peso in più è una vittoria da festeggiare insieme, ogni dispositivo di assistenza rimosso è un passo avanti verso il ritorno a casa, il ritorno a quella normalità tanto sognata e tanto attesa.
Un ringraziamento allora va a tutti quei professionisti che assistono questi guerrieri e le loro famiglie, che si prodigano tra le mille difficoltà ad abbattere quelle lontananze che forzatamente si creano, utilizzando ogni mezzo a disposizione ed oltre per farli rimanere in contatto: telefonate, foto e videochiamate.
Perché gli infermieri e gli infermieri pediatrici che si prendono cura dei prematuri li assistono con grandi competenze, professionalità tecniche, ma anche con grande umanità, sapendo di custodire il più grande tesoro che una madre e un padre possano mai affidarti.
I prematuri, il nostro tesoro da proteggere, sono i nostri guerrieri che lottano per guadagnarsi un posto nel mondo, nella società di cui un giorno saranno membri attivi, nel futuro che tutti noi sogniamo essere migliore; ed allora a tutti loro viene dedicata questa giornata, affinchè si lavori tutti insieme per mantenere “il neonato al centro del futuro”(https://www.sin-neonatologia.it/).